Che cos’è?
La valutazione della pervietà tubarica è un esame strumentale diagnostico, che si esegue tra gli accertamenti della sterilità di coppia. Inoltre può essere eseguito per confermare l’avvenuta sterilizzazione tubarica laparoscopica o isteroscopica.
Nel primo caso serve per capire se il mancato concepimento avviene per un fattore anatomico femminile in cui una o entrambe le salpingi sono occluse. Le cause sono molteplici (pregresse infezioni, endometriosi, malformazioni congenite).
Nel secondo caso, invece, serve per avere una conferma che l’intervento chirurgico di legatura delle tube sia effettivamente avvenuto in modo irreversibile.
Che differenza c’è con l’isterosalpingografia?
Un tempo e ancora oggi in alcuni centri, questo esame era eseguito dai radiologi e si chiamava isterosalpingografia. Avveniva con un mezzo di contrasto iodato (quindi potenzialmente pericoloso per possibili allergie ai mezzi di contrasto) che veniva iniettato per via transcervicale in utero e si osservava mediante successive lastre il passaggio dello stesso in addome a indicare una pervietà tubarica. Questa metodologia era piuttosto dolorosa, faceva uso di raggi X e poteva causare reazioni allergiche al mezzo di contrasto.
Da una decina d’anni l’esame di isterosalpingografia è stato sostituito dalla sonoisterosalpingografia, ossia dalla valutazione della pervietà tubarica con semplice ecografia transvaginale e instillazione di soluzione salina sterile o di gel con un piccolo catetere che viene inserito in utero per via transcervicale.
Questo esame solitamente non è doloroso, non causa reazioni allergiche e non espone la donna a raggi X.
Inoltre, in un’unica seduta si valuta l’anatomia di utero e ovaie, si può eseguire anche una ricostruzione tridimensionale del viscere uterino per escludere eventuali malformazioni, causa esse stesse di sterilità e si può effettuare la conta dei follicoli antrali per valutare la riserva ovarica della donna.
Come si esegue?
È un esame ambulatoriale che non prevede il digiuno o l’uso di medicinali (anestetici o antidolorifici) e si esegue tra il 7 e il 12 giorno del ciclo.
Si effettua una ecografia transvaginale e poi, tramite instillazione di soluzione salina sterile o di gel - inseriti in utero per via transcervicale - si visualizza il passaggio del liquido iniettato, nelle salpingi.
Chi non può eseguire questo esame?
Non si può eseguire l’esame su donne con gravidanza in atto o possibile, in caso di un’infezione pelvica o una sactosalpinge in corso, oppure se la donna ha patologie cardiache o polmonari con rischio di reazione vagale.
Ci sono possibili reazioni avverse?
In rari casi è possibile avere una reazione vagale (nausea, vomito, crisi lipotimica), può insorgere febbre che quasi sempre richiede uso di antibioticoterapia e può causare dolore.